venerdì 31 agosto 2012

C'è chi cresce e chi decresce..


                                                immagine tratta da "la vignetta del tg3"
 
Rispondo qui sul blog ad Emanuele che mi scrive via mail, perchè magari può nascere una costruttiva discussione, arricchita da più punti di vista e spero anche dal suo.
Emanuele scrive: Scusa Fabrizio, lodevole il tuo amore verso gli animali, ma non ti pare che visti i tempi di crisi le persone andrebbero stimolate a usufruire delle conoscenze disponibili in campo agricolo perchè volersi rituffare nel passato? ora più che mai è prioritario produrre di più e non sacrificare le potenzialità del ns. territorio!
Io prima di approcciarmi all'agricoltura ho frequentato un istituto agrario il quale mi ha permesso di avere le idee chiare sul mio lavoro.Grazie alla chimica già dai primi del 1900 l'agricoltura ha iniziato ad evolversi sino a raggiungere l'importante traguardo di oggi. Se vogliamo avere un futuro a prescindere dalle scelte lavorative è necessario che riusciamo a vivere al passo con i tempi .. senza l'apporto dell'industria chimica, pensa al campo medico, a quest'ora saremmo tutti morti! e che dire dell'occupazione? non è che forse alla base della tua svolta c'è semplicemente una resa dinanzi ad un percorso troppo impervio? e quindi hai trovato più facile la discesa che la salita?
Condivido con te che gli animali devono essere trattati bene ma purtroppo o per fortuna io li ritengo una risorsa!, difficilmente sfameremo il mondo solo ricorrendo alle verdure concimate con il solo letame... Auguri comunque per il vostro progetto. Emanuele"

Ciao Emanuele
Ti riporto il testamento di un famoso “Padre della chimica” il prof. Justus von Liebig (1803-1873), il famoso inventore del dado di carne Liebig :
 
Confesso di buon grado che l’uso dei concimi chimici era basato su presupposti in realtà inesistenti.
I concimi chimici avrebbero dovuto portare una completa rivoluzione nell’agricoltura,
sarebbe stato abbandonato il letame di stalla e sarebbero state sostituite con i concimi chimici
tutte le sostanze minerali asportate dai raccolti. Si sarebbe potuta coltivare sempre la stessa
pianta sullo stesso campo, [...], senza discontinuità e senza che si esaurisse la fertilità del suolo,
secondo i desideri ed i bisogni dell’agricoltore.
Avevo peccato contro la saggezza del Creatore ed ho ricevuto la meritata punizione.
Volevo portare un miglioramento alla sua opera e nella mia cecità credevo che nel meraviglioso
concatenamento delle leggi che regolano la vita nella superficie terrestre, continuamente rinnovandola, fosse stato dimenticato un anello,che io, povero verme impotente, avrei dovuto fornire.”
 
Come vedi qualcuno già nel 1900 aveva avuto dei ripensamenti su quanto fosse opportuno sostituire i concimi naturali con quelli chimici, e non un semplice contadino ma una persona che credeva nel cosidetto sviluppo tecnologico...
Da quanto ho capito io... il concime chimico di sintesi altera la composizione del terreno, non nutre quest'ultimo, ma semplicemente penetra nelle piante attraverso un processo di osmosi. La concimazione chimica apporta un quantitativo eccessivo di azoto causando un accumulo preoccupante di nitrati all'interno dei vegetali con importanti ricadute sulla salute di chi se ne nutre. I nitrati ovviamente si accumulano anche nella concimazione naturale con il letame ma in quantità molto più contenute; tempo fa ho letto di uno studio condotto sugli spinaci che ha permesso di constatare che la percentuale di nitrati contenuti negli spinaci concimati naturalmente si attestava attorno ai 20-26 ppm contro i 600-700 ppm di quelli concimati chimicamente.
A chi interessa approfondire, ho trovato utili accorgimenti da seguire per limitare il rischio di contaminazione da nitrati derivanti dall'assunzione di verdure, sul sito Veg Place a questo link http://www.vegplace.net/2012/02/i-nitrati-e-la-loro-presenza-negli.html.
Ti assicuro che non ho alcuna intenzione di ritornare al Medioevo ma ritengo che gli importanti progressi compiuti in agricoltura siano stati pagati a caro prezzo da un punto di vista ambientale, si è sfruttata ogni risorsa disponibile senza tuttavia preoccuparsi di cedere nulla in cambio, almeno per quanto riguarda l'agricoltura convenzionale. Gli habitat sono stati stravolti, le zone umide bonificate, le siepi campestri eradicate, fossi e bedali intubati, torrenti e fiumi ridotti a rigagnoli a causa di eccessivi prelievi idrici per irrigare le monoculture, e che dire dei pesticidi? della preoccupante scomparsa di molte specie di fauna selvatica che un tempo in campagna erano comunissime? ma siamo davvero sicuri che tutto questo sia da considerarsi uno sviluppo?
Cosa intendi per:"riuscire a vivere al passo con i tempi?" dovremmo forse fare finta che tutto questo non esiste...e se sì...fino a quando sarà sostenibile per la vita sul nostro pianeta?
Che dire dell'occupazione ? boh.. chiedilo a Monti! ma forse se non avessimo il pallino di voler per forza meccanizzare tutto..... saremmo tutti molto più occupati!
Non sfameremo il mondo solo ricorrendo alle verdure..."  ma secondo te ora siamo in grado di sfamarli davvero tutti? dalle immagini che arrivano da più parti di questo Mondo, non mi pare che ci stiamo riuscendo granchè neanche ora!
Quanto scritto sopra rappresenta semplicemente il mio pensiero e il mio punto di vista, in merito alla "mia svolta",ho semplicemente smesso di correre appresso alla tecnologia, in quanto sono sempre più dubbioso che in agricoltura si stiano facendo progressi....anzi...ma comunque non obbligo nessuno a fare altrettanto...
Per quanto riguarda la mia resa...hai ragione non posso negarlo! alla fine il percorso era davvero molto impervio! forse troppo per me!...in qualche modo hai fatto centro! ho dovuto rinunciare alla montagna..ma la montagna mi ha insegnato parecchio..
la prima cosa che ho imparato è: che quando arrivi in cima o prima o poi devi comunque scendere! ;
la seconda è che: quando vedi una persona scendere non è detto che abbia rinunciato, ma magari si è solo svegliato qualche ora prima di te, ha fatto un giro in vetta e poi serenamente ha iniziato la sua discesa ;-)
Grazie per gli auguri al progetto, e se ti va passa a trovarci
Alla prossima




2 commenti:

  1. non entro nel merito "agricolo" perche' non conosco proprio la materia... pero' avrei qualcosa da dire sugli animali intesi come "risorsa", cioe' senza perifrasi... come "carne".

    Discorso etico a parte, e' vero il contrario. Se non allevassimo animali ci sarebbero molte piu' risorse per sfamare la gente. Qualunque macchina consuma piu' energia di quanta ne produce: e' un principio fisico ineludibile, e gli animali non sono "macchine" molto efficienti. Un pollo ha una resa di 1:4 e per altre specie si arriva ad oltre 1:30. Cioe' ci vogliono come minimo 4 kg di vegetali per ottenere un kg di carne (*)

    Allora cos'e' meglio? Destinare i terreni e l'acqua per coltivare vegetali per l'alimentazione umana o usarli per allevare animali e trarne molte meno risorse alimentari?

    (*) qui trovi un discorso complessivo con le citazioni delle fonti
    http://www.saicosamangi.info/

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  2. ben detto Valter! e grazie per la lodevole spiegazione Fabbry . Il tema è sempre lo stesso: il consumo, la potenzialità per guadagnarne denaro..sempre di più! ma per dove andare?
    Ringrazio la scienza quando utile all'essere umano aiuta , la maledico quando la stessa viene usata contro noi stessi ,contro questo mondo che ci è stato donato e che piano piano stiamo distruggendo. Discorsi futili forse per alcuni, però sono felice di incontrare sempre più persone che la pensano così, che si sforzano di esserne il cambiamento, anche nelle piccole cose quotidiane. bellissimo il commento sul cammino...e grazie per averlo reso pubblico. bello poter imparare tutti i giorni, anche con un semplice blog ed essere più ricchi ogni giorno di più per donare ad altri ciò che ci è stato regalato in semplicità . a presto ragazzi!

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