lunedì 14 ottobre 2013

quando l'eco dello sparo accompagna ancora la penna....


Anche quest'anno si è aperta la caccia, le nostre zone non sono immuni a questa piaga, fine delle passeggiate nel bosco con i ns amici cavalli, prevenire è meglio che curare! Proprio l'altro giorno mentre raccoglievo i falsi frutti di rosa canina, si avvicina un figuro armato che premuroso mi avvisa : “ guardi che è pericoloso stare tra i cespugli!” no guardi..... qui di pericoloso ci siete solo voi! io tra i cespugli ci vado tutto l'anno e non mi hanno mai fatto nulla! E in tutta risposta ottengo: “Ebbravo incosciente per forza che poi succedono gli incidenti! Il classico anticaccia!” guardi ha ragione!....... contrario alla caccia quello di sicuro!
ma pensa te.....meglio lasciare correre che sennò mando in fumo mesi di Zen...
La stagione è aperta da meno di un mese e già ci sono notizie di morti e feriti degne di un bollettino di guerra! e la colpa sicuramente è dei malcapitati che si sono trovati sulla linea di tiro e mica di chi ha premuto il grilletto!
Ma ci mancherebbe!
A fine raccolta mi avvio a casa, che bello rincasare e chiudere fuori l'eco degli spari, preso dai vari lavori puoi far finta che non sia successo nulla, che la caccia sia addirittura chiusa, molti nelle città manco sanno che è aperta, altri pensano ancora che è stata bloccata dal Tar, ignari del fatto che alla Regione hanno sgobbato sodo per farla aprire senza ritardo... magari fossero così efficienti per le cose davvero importanti!
Scende la sera e mentre sono immerso nella lettura, i ricordi dei tanti servizi di vigilanza si rincorrono nella mia mente......
                                                              uno dei tanti....



impossibile far finta che la caccia non esista, se cominci a fantasticare che una cosa non esiste finisci con l'accettarla e quindi considerarla “normale” o ancora peggio legittima... meglio alzarsi e svuotare la mente, la penna e la carta si rivelano sempre due buoni alleati per farlo, permettendoci di trasmettere le emozioni:
Quando l'eco dello sparo accompagna ancora la penna

La sveglia trilla

scarponi ai piedi, gli occhi al cielo, una stella brilla

la notte ancora tutto ammanta

lo zaino in spalla, la strada è tanta

sul sentiero, cadon le foglie e le castagne

testimoni di un ciclo che si compie tra le montagne

si procede in silenzio con occhio vigile e passo lieve

tra le cime ormai in color di neve

la caccia è aperta

uomini animati da intenti diversi e animali, son in allerta

il selvatico nobile ed ignaro è già nel mirino

triste presagio in odor di mattino

uno sparo, un tonfo, un sorriso

la canna riflette l'arroganza di un viso

una guardia rimane, testimone impotente

il camoscio esangue, ormai è già assente

il controllo è dovuto

ma l'ennesimo scempio si è ormai di fatto compiuto

tutto concesso e assurdamente legittimo

un gusto amaro rimane, impresso nell'intimo

l'erba intrisa di sangue, come queste righe rimane

a testimoniar un atto infame.

Dedico queste quattro righe a tutte quelle persone che con o senza una divisa, nonostante tutto, non riescono a far finta che nulla accade e che riescono a trovare giorno dopo giorno il coraggio di opporsi,  alle varie ingiustizie che le leggi dell'uomo permettono......




5 commenti:

  1. ..passo di qui per leggerti sempre volentieri..un saluto. Matteo

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  2. nel ringraziarti del passaggio sul blog ricambio il saluto. Ciao Matteo alla prossima.

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  3. Cordova - Castiglione T.se - Caccia al cinghiale.
    Momenti di amarezza ed angoscia, spari, grida di uomini, latrati di cani: il dramma si compie.
    Gli svaghi del fine settimana lasciano il posto ad un tanto mesto quanto impotente silenzio consumato fra le mura domestiche.
    E fuori gli spari.
    Animali fieri, coraggiosi, che affrontano con forza la vita, le privazioni, il gelo, la notte, braccati senza sosta dai loro boia.
    Le femmine avrebbero dato alla luce i loro piccoli. Ma non più.
    Uomini infami latori di morte: disprezzate la vita e non conoscete l'amore.
    La vostra arroganza di certo avrà fine.
    Perchè tanto dolore non verrà sopportato per sempre.

    In onore alle povere creature che soccombono a causa dell'uomo.

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    1. Ciao Deborah
      Che bello incrociare le tracce della tua "penna" su queste pagine, essere spettatori della morte quando si ama la vita è sempre triste, purtroppo qui siamo testimoni impotenti non del cerchio naturale della vita ma di un atto immorale, l'interruzione volontaria della vita di un altro essere per puro divertimento, vita braccata in ogni dove, non importa se ci si trova nel piccolo mondo di un altra persona, tutto è violato per appagare un desiderio di morte, non importa a quale prezzo, se un ignara persona o un innocente bambino ne pagherà il prezzo, rientrerà purtroppo nella sempre ostentata tragica fatalità....in attesa che l'arroganza abbia fine, ti auguro che l'ombra della caccia non offuschi le tue giornate di svago. Un caro saluto

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  4. belle parole Fabbry... grazie per averle condivise con noi. non ho parole per esprimere il mio dissenso... ma sono d'accordo e mi piace quel che hai scritto, oltre la poesia:
    "....se cominci a fantasticare che una cosa non esiste finisci con l'accettarla e quindi considerarla “normale... " . Belle e giuste parole.... non e' mai tardi per alzarsi e continuare ad opporsi!
    Ciao Grande :)

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